La Camera di Van Gogh | Analisi dell'opera HD
La camera di Vincent ad Arles 1889, Vincent Van Gogh. Olio su tela (Musée d’Orsay, Parigi) Per approfondire Van Gogh: Lettere a Theo. Acquistabile qui: https://amzn.to/3nlsbcJ "Un libro fondamentale per scoprire il pensiero e l’anima di un grande artista attraverso le lettere scritte all’amato fratello Theo". Vuoi supportare il progetto offrendomi un caffè? Clicca qui: https://ko-fi.com/1000quadri Descrizione opera: Il dipinto colpisce immediatamente per due aspetti, la grande vivacità cromatica e l’assenza di una prospettiva corretta che il pittore però ben conosceva attraverso gli studi compiuti. Esistono tre versioni del quadro. La prima nell’ottobre del 1888 conservata al museo Van Gogh di Amsterdam e poi due ulteriori copie della stessa realizzate entrambe nel settembre del 1889 quando il pittore si trovava a Saint Remy. Una di queste due copie , quella conservata a Parigi e qui presentata ha dimensioni ridotte rispetto all’originale e misura 56,5x74 cm. Questa versione conservata al Musée d’Orsay, Paris è stata realizzata per la propria famiglia. La terza versione è conservata a Chicago. Van Gogh dipingendo la propria camera posta al primo piano della casa gialla ad Arles, intendeva trasmettere il piacere di una vita vissuta in un luogo semplice, tranquillo ed essenziale. L’olandese guardava alla cultura giapponese e all’idea di spazi sobri e minimali. Ogni parte della stanza, è caratterizzato da un colore specifico: il pavimento (marrone chiaro), le pareti (pervinca), la finestra (verde chiaro), le sedie (giallo cromo), il letto (ocra) con la coperta (rosso cadmio). Proprio da questa armonia di colori, nasce lo spirito gioioso di questo interno che pare uscito da un fumetto. Un anno dopo averla dipinta la prima volta, il pittore torna a copiarla proprio mentre è internato nell’ospedale psichiatrico di Saint Remy. Vincent si appiglia ad un ricordo sereno e lo replica su tela. Il suo colore in un anno è diventato ancora più forte, intenso capace di accendere emozioni e per noi spettatore diventa un uragano a livello percettivo. Secondo quanto lo stesso Van Gogh scrisse, l’obiettivo del dipinto era quello di trasmettere un senso di tranquillità e riposo. Il pittore ci fa entrare nella sua piccola stanza arredata da pochi essenziali elementi. Accanto al letto, di dimensioni sproporzionate, vediamo un paio di sedie, un tavolino con gli oggetti della toeletta, un attaccapanni dove distinguiamo un cappello di paglia, una finestra appena aperta, uno specchio, due porte chiuse ai due lati opposti della stanza, il pavimento a listelli. Infine alle pareti troviamo quanto di più caro ci fosse per Vincent, alcuni quadri e un paio di stampe. Dietro la testata del letto notiamo un paesaggio, mentre nella parete a destra sono posti un autoritratto ed un ritratto; sotto questi due quadri, sono appese due stampe giapponesi, tanto amate da Van Gogh. Il pittore ci sta dunque dicendo che vive di poco, gli arredi essenziali per riposare e lav