BLACK MIRROR 4 - Hang The DJ: Recensione HD
Ecco la recensione, analisi, opinione e spiegazione di Hang The DJ, la quarta puntata della quarta stagione di Black Mirror! Ciascun episodio di Black Mirror ruota attorno a una straordinaria invenzione tecnologica. E ogni volta un interrogativo non detto è: qual è la domanda della quale questa scoperta è la risposta? Niente nasce, se non dal desiderio, e il motore di questo nuovo sistema, chiamato “Coach”, è un semplice, primordiale, quesito: l’anima gemella esiste? E se anche esistesse, quanto è difficile trovarla, nelle miriadi di strade che una vita può prendere? Ma adesso tutto sembra meraviglioso: ecco il “Coach”, l’allenatore dall’aspetto futuristico, ci penserà lui! Il sistema è semplice: un posto, un orario, un appuntamento, una relazione. Ogni storia ha una durata prestabilita, e serve solo a fornire più dati al Coach, che, alla fine del percorso, troverà l’anima gemella. Il concetto è interessante, ma come l’hanno realizzato? Risponderei: egregiamente! Sul volto di Georgina Campbell, nel ruolo di Amy, le espressioni si disegnano con una facilità tale da far credere la recitazione un gioco per infanti. E che dire di George Blagden, il caro vecchio Athelstan che abbiamo imparato a conoscere in Vikings? Nonostante, dopo così tante puntate a se stanti, sia forse impossibile evitare sovrapposizioni, “Hang the DJ” mostra un’anima tutta sua, e la sua originalità non è in dubbio. I 51 minuti sono dominati da un simbolismo geometrico. Il tutto riesce senza deprimere lo spettatore, che esce dalla visione con gioia, così come era stato, in precedenza, solo per San Junipero. Voto finale? 9 su 10. Se non hai ancora visto l’episodio, attenzione: qui iniziano gli spoiler! Prima di vedere la puntata avevo letto qualche incipit, e mi ero fatto, a grandi linee, l’idea che trattasse di una società in cui le relazioni erano a tempo, per arricchire gli abitanti della conoscenza di mille persone, senza scadere in storie lunghe e monotone, finendo, però, in un tunnel di vuotezza. I due protagonisti, quindi, avrebbero deciso di ribellarsi al sistema. Suona troppo banale per Black Mirror? È proprio così. L’episodio inizia con Frank in attesa di Amy, al suo “primo appuntamento”. Tutto è molto rigido, e un bodyguard armato di taser controlla che tutto vada come previsto. Notiamo, fin da subito, che la donna siede sempre sulla sinistra, e l’uomo sulla destra: sarà così anche a letto. Non possono nemmeno assaggiare il pasto dell’altro, e a ogni protesta la risposta del coach è dogmatica: “Il sistema ha successo nel 99,8% dei casi, tutto accade per una ragione, anche i fallimenti forniscono dati utili”. Eppure, fin dalla prima scena, i due giovani tendono a disubbidire: Frank vuole sedersi a sinistra, e assapora addirittura la pasta di Amy. La cena termina, e ad accompagnarli a casa è una carrozza moderna: i cavalli, però, sono elettrici. Il feeling è evidente, così come palese è il loro disappunto quando scoprono di avere soltanto 12 ore insieme. Per la durata de