CORATO, SERVIZIO WEB TG NEVICATA 6 1 2017 HD

07.01.2017
"L’incanto dell’Alta Murgia coratina sotto la neve" servizio di Roberto Ferrante Bastano poche ore di nevicata per dare all’Alta Murgia quella pennellata d’artista capace di aggiungere un tono di meraviglia a un paesaggio già di per sé mozzafiato. Avete mai immaginato com’è il cuore dell’Alta Murgia sotto la neve, lì dove finiscono gli alberi, nel silenzioso contatto tra terra e cielo? Le immagini del Castel del Monte innevato spopolano ogni qual volta i bianchi cristalli si posano sulle nostre colline, ma non sempre la sineddoche del maniero federiciano è sufficiente a rendere l’incanto dell’intero territorio murgiano, fatto di angoli nascosti, di lunghe file di muretti a secco, di trulli e antiche masserie. Le immagini che Lo Stradone in esclusiva vi mostra provengono dall’ultimo pianoro prima dei picchi principali dell’Altipiano, in località Piano Mangieri a quota 500 metri sul livello del mare. Lì questa mattina lo scenario era surreale. Quasi irriconoscibile. Le alture di Monte Caccia, Torre Disperata, Monte Savignano e Cinone, solitamente visibili da uno dei punti panoramici più ampi del Parco erano completamente nascosti dalla coltre di nubi bianche. Pressione compresa tra i 1005 e i 1010 ettoPascal, con venti in quota dai quadranti settentrionali a velocità di circa 36/42 nodi. Il gelo (temperatura di due gradi sotto lo zero) e la fitta nevicata che assumeva a tratti le caratteristiche di una bufera sferzavano i vasti campi aperti caratteristici dell’estremo lembo del territorio comunale coratino. La viabilità, ottima e messa in sicurezza sino ai principali insediamenti rurali dell’Oasi grazie alla collaborazione di numerose associazioni di volontariato, diventava sempre più deserta con il progredire dell’altitudine, al punto da rendere possibile il transito (già dalla contrada della “Rivoluzione”) solo con mezzi attrezzati. Fin dove la strada era clemente, certo. Dopo tdi che solo a piedi nella tormenta. Il consueto traffico delle frequentate strade di campagna taceva, lasciando il posto al silenzioso maestoso candore dell’Altipiano. E la fitta bufera, che offuscava la vista del Castello, ha forse voluto ricordare che la bellezza di un territorio si cela dietro ogni particolare e non solo nei simboli più noti. Una ferula, l’ultimo piccolo ulivo e i mandorli ormai spogli si ergono temerari nel forte vento di tramontana. Sono loro, in fondo, gli storici baluardi del nostro territorio più autentico, che in ogni nevicata torna a rivestirsi del suo manto regale. La redazione de Lo Stradone ringrazia il dott. Pasquale Mangano per aver contribuito alla realizzazione di questo servizio con la guida attenta e sicura del suo mezzo fuoristrada.

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