No, no, stia tranquillo.. Adesso faccio un salto da lei. Buonasera dottore.. (berlusconi)

19.06.2009
Non ho nessun pregiudizio verso la carriera televisiva di Mara Carfagna, né intendo alimentare nessuna insinuazione sul motivo del suo ingresso in politica. Vorrei però soffermarmi sulle riflessioni che ha voluto condividere con i lettori di Repubblica, con la sua lettera al direttore. La libertà di parola è concessa a ogni cittadino italiano dalla nostra Costituzione, luso che se ne fa è una responsabilità individuale, anche se chi ricopre cariche pubbliche dovrebbe avere ben presente la posizione privilegiata in cui si trova e la conseguente maggiore responsabilità che ne consegue. Quindi ben venga che un ministro della Repubblica possa esprimere la sua opinione. Certo sarebbe stato più interessante che la Carfagna avesse parlato del lavoro svolto, in soli dodici mesi, con impegno ed autentica passione in favore e a tutela dei soggetti più vulnerabili di questo Paese e di quanto ancora ci sia da fare in questa direzione. Ma evidentemente sono altri i temi che al momento le premono. Il rispetto e la stima si guadagnano con la propria azione politica. Le esperienze passate, anche se non sono preclusive di un agire politico consono, costituiscono un bagaglio culturale di riferimento, una risorsa da mettere in campo per dare un contributo allo sviluppo e al benessere del nostro Paese. Ad essere in discussione non è il suo passato televisivo, ma lopportunità di mettere a capo di un dicastero una persona che non abbia fatto la gavetta politica, in cui si acquisiscono le conoscenze di base e gli strumenti propri della politica, né che abbia mai studiato e affrontato quelle problematiche così delicate a cui oggi cerca di fornire risposte da ministro. Sporcarsi le mani va bene, ma anche sapere come e dove non è da poco. Rivendicando di non voler essere giudicata per i propri trascorsi televisivi, passa da accusata a giudice. Il primo affondo è verso quelli che chiama pseudo-intellettuali, espressione con cui sembra indicare coloro che si permettono grazie alle proprie presunte conoscenze di parlare e giudicare quanto accade. Ma la conoscenza e la cultura non sembra un distinguo fondamentale tra le persone, basta rimanere nella decenza e nel buon senso. Termini un po vaghi, spesso sinonimi di ignoranza e di appiattimento acritico al pensiero comune. Un attacco quindi non troppo velato alla libertà di pensiero e di stampa. Il secondo affondo è al Parlamento. Miei cari cittadini, le persone che avete eletto con il vostro voto sono un branco di gente poco raccomandabile: ladri, assassini, facinorosi violenti, prostitute, persone dai gusti sessuali insulsi. Voi, popolo italiano, non vi siete mai scandalizzati di tutto questo e ora perché questo accanimento immotivato contro Berlusconi? La ragione di ciò, secondo la Carfagna, è ricondotta a un diffuso voyeurismo, con il rischio di tornare ai criteri del censo e del sesso per laccesso alla politica. Il problema non è quindi di porre rimedio alle falle del sistema, di eliminare dalle proprie liste elett

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